Il sito italiano dedicato ai canti della Divina Commedia
a cura di Martina Michelangeli
Innovativo saggio che analizza due canti della Divina Commedia in uscita nelle librerie:
"Il canto V e il canto XXXIII dell’Inferno di Dante: la percezione del Bene e del Male attraverso alcune serie rimiche della Commedia"
di Martina Michelangeli, a marzo in libreria
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Dante Alighieri, il cui nome di battesimo era Durante, considerato il padre della lingua italiana, nasce a Firenze nel 1265. Sin dalla fanciullezza Dante si dedica allo studio degli antichi ( Virgilio, Orazio e Stazio) e frequenta quel gruppo di giovani poeti fiorentini che cantavano l’amore, portando il giovane Alighieri a impegnarsi nella poesia dello “stil novo” ( in questo gruppo di poeti vi faceva parte anche il suo amico Guido Cavalcanti). Dante compone le sue poesie d’amore per la giovane e bella Beatrice, alla quale dedica la Vita Nuova promettendole nell’ultima pagina di quest’opera un componimento di maggiore valore e ancora di più degno di lei. Ma Beatrice morì prematuramente, portando dolore nel cuore del giovane Alighieri, che si riconforta dedicando il suo tempo alla vita politica della sua città, partecipando a diversi imprese militari e diplomatiche, che lo portarono fuori da Firenze. L’ultimo allontanamento dal capoluogo toscano per questioni politiche avviene nel 1302, anno della condanna all’esclusione da ogni carica politica e all’esilio perpetuo.
Dante, tempo dopo, riceve l’offerta di ritornare a Firenze ma a condizioni ritenute dal poeta troppo umilianti, spingendolo a rifiutare la proposta e restare definitivamente fuori dalle mura della sua città. Ormai lontano da Firenze, l’Alighieri si dedica alla composizione di due trattati, uno filosofico (Convivio) e uno linguistico ( De Vulgari Eloquentia), lasciandoli però incompiuti, per dedicarsi fino agli ultimi anni della sua vita alla composizione della sua maggiore opera, la Divina Commedia, per un periodo che occupa quasi quindici anni della sua vita.
La storia della Divina Commedia è ambientata precedentemente rispetto alla sua scrittura: siamo infatti nel 1300, l’anno del primo Giubileo istituito da Papa Bonifacio VIII, pontefice non molto stimato dallo stesso Dante, poiché ritenuto uno dei colpevoli della sua condanna all’esilio; scegliendo questo anno Dante ambienta la narrazione dell’opera in un momento storico di grande rilievo per la religione cristiana.
La Divina Commedia si compone di 100 canti, divisi in tre cantiche (Inferno, Purgatorio e Paradiso) ognuna costituita da 33 canti, più un proemio ( il canto I dell’Inferno): tale struttura riporta ad una composizione numerica ben definita sostenuta dall’influenza della religione cristiana nell’epoca Medioevale, essendo 100 il numero perfetto e il 3 il simbolo del mistero della Trinità e il numero delle categorie in cui sono strutturati i tre Regni ultraterreni.
Nell’opera si racconta del viaggio di Dante, un uomo semplice, che rappresenta l’intera umanità, attraverso i tre Regni dell’aldilà: l’Inferno, il regno del Male, il Purgatorio, il regno delle anime purganti che ambiscono al cielo e il Paradiso, il regno dei beati. Il cammino di Dante inizia in una foresta, simbolo della perdizione nella quale l’anima di ogni uomo può cadere nel corso della propria vita. Come avviene nella vita, anche in questo viaggio la strada diventa sempre più angosciosa per il pellegrino Dante, il quale di fronte agli ostacoli che si trovano in questa foresta viene aiutato da una guida, l’anima del poeta Virgilio: l’antico poeta, il quale con la sua opera portò conforto nella vita del Fiorentino, gli spiega come il suo arrivo sia stato richiesto da Beatrice, la donna tanto amata da Dante, che si trova nel Paradiso.
Virgilio convince Dante a seguirlo in questo cammino che lo porterà a incontrare diversi personaggi, sia uomini antichi e sia della cronaca dell’epoca, i quali attraverso le loro parole gli permetteranno di conoscere i tormenti che lo perseguiteranno nel corso della sua vita ( gli saranno rivelate le profezie dell’esilio, si parlerà di Firenze e della sua politica, ma anche della situazione storica dell’Italia e del Vaticano). Lo scopo di questo viaggio, voluto dal Cielo, è quello di portare all’intera umanità attraverso le parole di Dante la verità assoluta, che oscurata dalla dannazione dell’Inferno sarà rivelata nel Regno di Dio.
Martina Michelangeli
Il tema politico ricorre spesso nella “Commedia” e vengono individuati come i “canti politici” i canti VI.
Nel sesto canto della prima Cantica ci troviamo nel girone dei golosi, la cui pena è di essere rivolti verso terra, flagellati dalla pioggia e torturati dal demone Cerbero, il cane a tre teste, guardiano di quel cerchio. Il personaggio con il quale Dante avrà un dialogo è il goloso Ciacco, un suo concittadino al quale sarà affidato il primo ruolo di rivelatore della profezia dell’esilio.
Dante tratta della riflessione politica riferendosi all’ambito comunale di Firenze, rivelando il proprio giudizio dalle parole del suo concittadino peccatore: si condanna la città toscana per la corruzione, il mal governo e le continue lotte fra le fazioni della città; si rivela anche la polemica morale per Firenze e i suoi cittadini: la decadenza etica della città è data dalla superbia del potere, dall’invidia tra i potenti e dall’avarizia dei mercanti, portando con questi vizi alla rovina morale della città.
Nel canto VI della seconda Cantica l’argomento politico si pone come intermezzo fra i canti VI dell’Inferno e del Paradiso: la polemica politica viene indirizzata verso l’Italia, cioè sulla Nazione come istituzione intermedia fra Comune e Impero, non essendo all’epoca di Dante ancora formata l’Italia come Stato. Dante affida la sua polemica al poeta Sordello da Goito, uno dei maggiori poeti italiani di lingua provenzale: viene descritta la situazione drammatica dell’Italia, lacerata da continue guerre e ingiustizie a causa del poco interesse da parte della Chiesa e dell’Impero; viene condannata la società dell’epoca che dovrà essere pronta a ricevere l’arrivo di un risolutore, sotto forma di punizione divina o nella figura di un imperatore guidato dalla Grazia divina.
I canti
I canto inferno
II canto inferno
Canto III inferno
Canto IV inferno
Canto V
Canto VI
Canto VII
Canto VIII
Canto IX
Canto X
Approfondimenti:
1) Le figure femminili nella Divina Commedia
2) Divina Commedia o Comedìa?
3) L'allegoria delle tre fiere del primo canto dell'Inferno
4) Dante e la politica a Firenze
5) L'ordinamento morale dell'Inferno dantesco
6) La struttura del Purgatorio
8) Le profezie dell'esilio
9) Dante e i papi
10) Beatrice
11) I canti politici
12) Le guide di Dante
Il saggio sui canti della Divina Commedia:
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Interviste all'autrice