Beatrice
Nella “Commedia” ci sarà l’apparizione di Beatrice nel canto XXX del Purgatorio, dove la donna chiamerà per nome il pellegrino Dante e lo ammonirà: Beatrice ricorda al poeta di averlo sostenuto nella sua vita giovanile per guidarlo nella via della virtù, ma alla morte dell’amata egli si è perso nel peccato ed è ora suo compito riportarlo verso la salvezza della sua anima.
Ma chi è questa donna tanto lodata da Dante? Il poeta presenta Beatrice ai lettori nella “Vita Nuova”, opera composta di testi poetici accompagnati dal testo in prosa, usato per commentare le composizioni poetiche, ma anche per narrare situazioni ed vicende della vita del poeta. Dante con la poesia dello Stilnovo presenta la donna come una nuova e ricca figura simbolica e il linguaggio con cui Dante descrive la bellezza di Beatrice è dolce e razionale nello stesso tempo: l’intento del Fiorentino è di raccontare la sua vicenda autobiografica unita alla sua avventura intellettuale di poeta.
Nel testo si racconta del primo incontro fra Dante e Beatrice, figlia di Folco Portinari, che avvenne all’età di nove anni nella chiesa di Santa Croce a Firenze: da quell’incontro il giovane Dante rimane colpito dalla bellezza della piccola Beatrice, che rincontrerà nove anni più tardi, cioè all’età di diciotto anni, in cui ci sarà il saluto della donna portando all’innalzamento della passione del poeta per la giovane con la scrittura di liriche d’amor cortese a lei dedicate.
Dante ripercorre le esperienze d’amore suscitate dalla bellezza della donna, amore non solo positivo ma che può portare anche alla sofferenza nel cuore del poeta: la sola presenza dell’amata porta nel animo di Dante un forte turbamento, tanto da essere schernito in un’occasione dalle altre donne e dalla stessa Beatrice.
La sofferenza d’amore sarà massima nel momento della prematura morte dell’amata (1290), portando il poeta nello sconforto, che egli cercherà di superare dedicandosi completamente alla scrittura e agli studi filosofici e teologici: Dante sente di essersi smarrito e di subire un senso di perdita data dall’assenza dell’amata.
I continui sospiri e i ricordi di Dante rivolti verso Beatrice faranno avere al poeta una visione, in cui la donna appare con lo stesso aspetto di quando Dante la vide per la prima volta rivelando il compito del Fiorentino: dovrà esaltare Beatrice e trasformare il suo pensiero in uno “spirito peregrino” per poter raggiungere il cielo e contemplare da vicino gli occhi dell’amata.
I sentimenti di tristezza dati dalla scomparsa della donna portano alla formazione di quella figura che sarà di rilievo nella “Commedia”: Beatrice diventa sia nella storia di Dante uomo che di Dante poeta una guida sicura, a tal punto che Dante concluderà quest’opera promettendo alla “donna gentile” un’opera più ambiziosa per esaltarla ancora di più agli occhi dei lettori.
Questa promessa sarà mantenuta ventitré anni più tardi proprio con la sua composizione della “Commedia”.
1 novembre 2013
I canti
I canto inferno
II canto
Canto III
Canto IV
Canto V
Canto VI
Canto VII
Canto VIII
Canto IX
Canto X
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Approfondimenti:
1) Le figure femminili nella Divina Commedia
2) Divina Commedia o Comedìa?
3) L'allegoria delle tre fiere del primo canto dell'Inferno
4) Dante e la politica a Firenze
5) L'ordinamento morale dell'Inferno dantesco
6) La struttura del Purgatorio
8) Le profezie dell'esilio
9) Dante e i papi
10) Beatrice
11) I canti politici
12) Le guide di Dante
Il saggio sui canti della Divina Commedia: