Canto IX della Divina Commedia, a cura di Martina Michelangeli
Il canto XI inizia con Virgilio che avverte Dante che presto arriverà in loro soccorso il Messo di Dio, colui che permetterà ai due poeti di continuare il loro cammino: Virgilio rivela a Dante che nessuno della sua condizione ha mai compiuto quel viaggio fino a quel luogo, dove la palude e il suo cattivo odore circonda quella città, dove loro sono ostacolati nel passaggio.
Dante ad un certo punto viene attratto dal veloce movimento di tre Furie infernali macchiate di sangue che si alzano dall’alta torre, e hanno l’aspetto e le movenze femminili e sono circondate di serpi verdissime, per capelli hanno serpentelli e ceraste con le quali coprono le terrificanti tempie. Virgilio riconosce quei mostri e rivela a Dante i loro nomi: Megera è a sinistra, quella che piange a destra è Aletto e nel mezzo c’è Tesifone. Ognuna delle Furie si lacera il petto, si percuote con le mani così forte che Dante per paura si stringe al poeta. Le Furie invocano Medea e Virgilio prontamente protegge il suo allievo avvertendolo di non guardare negli occhi la Gorgone al suo arrivo per non essere trasformato in pietra e non poter più tornare sulla terra; Virgilio per essere sicuro copre con le sue mani il volto di Dante.
Dopo questa terribile angoscia Dante spiega che dal cielo si forma una nube e un vento fortissimo: Virgilio permette all’allievo di vedere l’arrivo del Messo del cielo, che con la sua luce allontana e spaventa le anime dannate di quel luogo. Dante si rivolge a Virgilio e il maestro gli accenna di quietarsi e di chinarsi di fronte al Messo celeste, il quale apre la porta con una verghetta senza avere nessuna resistenza e urlando ai diavoli del perché della loro superbia di voler ostacolare il cammino di Dante voluto da Dio. Quando il Messo si allontana i due poeti entrano nella città, sicuri dopo il santo soccorso: vi entrano senza nessuna resistenza e Dante vede intorno una sterminata pianura, piena di dolore e di gravi tormenti.
Dante vede circondate da fiamme delle tombe, talmente infuocate che nessun lavoro artigianale necessita di ferro più ardente: tutti i coperchi delle tombe sono sollevati e vi escono lamenti così angosciosi che sembrano di dannati e tormentati. Virgilio spiega che sono i capi delle eresie con i loro seguaci, di ogni setta, e le loro tombe sono colme più di quanto Dante creda e i sepolcri sono roventi.
I due poeti continuano il cammino fra le tombe e le alte mura di Dite.
2 dicembre 2013
I canti
I canto inferno
II canto inferno
Canto III inferno
Canto IV inferno
-------------
Approfondimenti:
1) Le figure femminili nella Divina Commedia
2) Divina Commedia o Comedìa?
3) L'allegoria delle tre fiere del primo canto dell'Inferno
4) Dante e la politica a Firenze
5) L'ordinamento morale dell'Inferno dantesco
6) La struttura del Purgatorio
8) Le profezie dell'esilio
9) Dante e i papi
10) Beatrice
11) I canti politici
12) Le guide di Dante
Il saggio sui canti della Divina Commedia: