I canto inferno
Comincia la prima parte della Cantica dell’Inferno, nella quale si racconta dello smarrimento del poeta Dante di Firenze all’interno di una selva oscura. Il primo canto dell’Inferno è concepito come un prologo dell’Opera.
Dante racconta in prima persona di essersi smarrito in una selva, poiché ha perso la via del bene. L’attraversamento di questa selva è un’impresa difficile e ardua, che il solo ripensarci rinnova la paura nell’animo di Dante: è così angosciosa che poco più è la morte. Dante rivela che in questo cammino difficoltoso parlerà anche del bene che riuscì a trovare, ma prima dovrà raccontare tutto quello che ha visto.
Il pellegrino non ricorda come entrò nella selva, perché nel momento in cui abbandonò la via della verità e della salvezza era pieno di sonno, e quindi non cosciente.
Durante il cammino attraverso la selva Dante giunge ai piedi di un colle alla fine di quella spaventosa valle: il monte è illuminato dai raggi del sole, portando speranza al povero Dante e quieta anche la paura che era durata così tanto nel profondo del suo cuore nella notte passata con tanta angoscia. Dante si sente così spaventato nell’animo e guarda il cammino intrapreso fino a quel momento così terribile da non lasciare vivo nessuno, e si sente come colui che dopo essere sopravvissuto ad una tempesta volge gli occhi per guardare l’acqua pericolosa.
Dopo essersi riposato Dante riprende il cammino cercando di salire il monte, ma all’inizio della salita si presenta davanti al pellegrino una lonza agile e molto veloce, ricoperta dal pelo maculato: non si allontana ma ostacola il cammino di Dante a tal punto che egli è sul punto di ritornare indietro. Sono le prime ore del mattino, nella stagione primaverile, e Dante vendendo nel cielo il sole e le stelle cerca di ritrovare la speranza di salvarsi dal pericoloso animale; ma tale speranza svanisce quando il pellegrino viene ostacolato da un altro animale: un leone, che si muove verso Dante con la testa alta e con fame rabbiosa da trasmettere così tanta paura che sembra che anche l’aria tremasse alla sua presenza. Si presenta come ostacolo a Dante anche una lupa, che così bramosa nella sua magrezza causa al pellegrino tanta sofferenza e apprensione portando Dante a perdere del tutto la speranza di raggiungere la cima del monte. Dante si allontana dal monte per la paura verso la lupa, sentendosi come colui che facilmente vince al gioco ma arriva l’occasione in cui perde e si rattrista.
Mentre Dante si sente sempre più cupo e triste gli appare dinanzi agli occhi una figura, che per un lungo tempo nella storia non venne mai nominato, e quando lo spaventato pellegrino lo vede gli chiede chi fosse e se si trattava di un uomo o di uno spirito. L’altro risponde di essere l’antico poeta Virgilio, che nacque al tempo di Giulio Cesare e visse sotto l’impero di Augusto e cantò le gesta di Enea dopo la guerra di Troia. Virgilio chiede a Dante il perché del suo arresto verso la salita del monte, e il pellegrino spiega la sua paura di salire a causa della lupa che gli ostacola il cammino. Virgilio gli rivela che non è quella la strada giusta per salvarsi, poiché quella bestia non lascia passare nessuno per la sua strada e l’ostacola tanto che può uccidere, ma la sua malvagità però sarà presto sconfitta portandola a morire con dolore.
Virgilio consiglia Dante di seguirlo e l’antico poeta sarà la sua guida per salvarlo attraverso un luogo eterno, dove si odono le grida disperate di chi soffre da molto tempo e invoca per il dolore la seconda morte; vedranno coloro che nel fuoco sono felici perché sperano di raggiungere, quando sarà il loro momento, le anime beate, le quali Dante potrà vedere accompagnato da un’altra anima degna di salire nel cielo.
Dante a queste parole si rivolge a Virgilio chiedendogli in nome di Dio di aiutarlo a salvarsi da questo male, se non addirittura dalla morte, per guidarlo nei luoghi descritti.
A questo punto i due poeti intraprendono il lungo viaggio versi i regni eterni.
6 novembre 2013
I canti
I canto inferno
II canto
Canto III
Canto IV
Canto V
Canto VI
Canto VII
Canto VIII
Canto IX
Canto X
-------------
Approfondimenti:
1) Le figure femminili nella Divina Commedia
2) Divina Commedia o Comedìa?
3) L'allegoria delle tre fiere del primo canto dell'Inferno
4) Dante e la politica a Firenze
5) L'ordinamento morale dell'Inferno dantesco
6) La struttura del Purgatorio
8) Le profezie dell'esilio
9) Dante e i papi
10) Beatrice
11) I canti politici
12) Le guide di Dante
Il saggio sui canti della Divina Commedia: